Chi si ferma è perduto

Con il progressivo invecchiamento della popolazione, l’incidenza di patologie e disturbi articolari è cresciuta esponenzialmente.

Il primo impulso, per placare il dolore che lo sfregamento e la progressiva riduzione della massa cartilaginea comporta, è quello di ricorrere ad antinfiammatori e cortisonici che hanno ripercussioni sulla salute del paziente.

Essendo questo un problema di natura cronica, esistono altre strategie conservative e di “ristrutturazione” per quanto riguarda le cartilagini:

In virtù dell’importantissimo ruolo del collagene per il mantenimento dell’adeguata salute articolare, da ormai diversi anni sono diffusi integratori a base di questa preziosissima proteina.

Spesso si trovano miscele con acido ialuronico che, insieme al collagene, supporta il fisiologico rinnovamento e benessere delle cartilagini; estratti vegetali quali boswellia serrata e curcuma longa, ricchi di flavonoidi e altri principi attivi che interrompono la propagazione dello stimolo infiammatorio e proteggono dai fenomeni degradativi mediati da stress ossidativo e infiammazione.

IL CONSIGLIO: differenziare l’intervento sulle cartilagini può essere molto utile: integratori per un approccio iniziale devono contenere adeguate quantità di collagene idrolizzato ed altri componenti per apportare una decisiva azione “d’urto”. Data la sicurezza e la tollerabilità del collagene possiamo protrarre l’integrazione per diversi mesi o ripetere più cicli durante l’anno. In tal caso possono anche venire utilizzati quantitativi più bassi per un’azione di mantenimento a lungo termine.